Indice dei contenuti

La struttura delle Linee guida

Questa edizione delle Linee Guida, dopo l’Introduzione si articola in:

L’indice ragionato contiene l’indicazione dei temi che il REC dovrebbe affrontare.

Ai temi indicati nei singoli punti dell’indice ragionato (da 1 a 77) sono connessi sia i riferimenti legislativi che determineranno il contenuto degli articoli dei REC, laddove questi sono sostanzialmente obbligati, sia le “sezioni di approfondimento” che illustrano le opportunità delle innovazioni disciplinari e tecnologiche, evidenziando anche eventuali possibili opzioni alternative.

Le “sezioni di approfondimento” sono arricchite da esempi di “buone pratiche” tratte dall’esperienza europea.

Particolarmente significativa potrà essere la segnalazione, da parte dei Comuni destinatari di queste Linee Guida, di buone pratiche portate a compimento nei rispettivi territori.

La Struttura delle Linee Guida è rappresentata nello schema seguente.

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Naturalmente l’architettura di un REC, oltre ai rinvii proposti all’interno di queste linee guida, deve tener conto dei Piani urbanistici comunali, in particolare delle loro Norme Tecniche di Attuazione (NTA), e degli altri regolamenti comunali specifici, relativi per esempio al contributo di costruzione, allo Sportello Unico dell’Edilizia, all’igiene o alle insegne e alla pubblicità. Tali rinvii “esterni” sono ipotizzati nello schema, ma non possono ovviamente essere contenuti nelle Linee Guida.

L’indice ragionato

Come già detto l’Indice ragionato contiene l’indicazione dei temi che il REC dovrebbe affrontare. Esso costituisce una chek list degli argomenti che dovrebbero entrare nell’articolato del REC ed anche una proposta della loro complessiva organizzazione. Non intende in alcun modo una essere “minuta” dell’articolato.

In due casi tuttavia, particolarmente rilevanti ai fini della innovazione per la qualità dell’ambiente costruito cui la Linee Guida mirano, l’Indice contiene anche approfondimenti testuali che argomentano e specificano più dettagliatamente il singolo tema e che potranno essere considerati come suggerimenti per la redazione del REC. Si tratta in particolare dei punti 2, 3, 4, 6,7, 9, della Parte I, particolarmente importanti ai fini della costruzione di un linguaggio tecnico univoco e condiviso di cui si è detto nella Introduzione, e dei punti 29, 30, e da 41 a 55, particolarmente significativi per i temi delle sostenibilità ambientale urbana e della bio edilizia.

Nel suo insieme l’Indice ragionato si articola in tre parti:

La prima parte, generale e ricognitiva, riguarda i seguenti temi:

  • il campo d’azione del REC;
  • gli indici e i parametri edilizi ed urbanistici;
  • le tipologie di intervento (spesso soggette ad interpretazioni discordanti);
  • le destinazioni d’uso e gli interventi che le modificano;
  • i titoli necessari per le diverse tipologie di intervento;

In sintesi questa parte costituisce il raccordo della regolamentazione edilizia con la legislazione nazionale e regionale e con la pianificazione comunale.

La seconda parte, normativa e regolamentare, è quella in cui maggiormente si espleta l’autonomia regolamentare dell’ente locale ed in particolare riguarda:

  • le singole componenti edilizie e le loro dimensioni e collocazione;
  • i requisiti di qualità degli edifici, approfondendo i temi del risparmio idrico e del contenimento dei consumi energetici;
  • i requisiti di qualità degli spazi pubblici con approfondimenti specifici su spazi pedonali, giardini e parcheggi pubblici;
  • i requisiti della bioedilizia che approfondisce dettagliatamente;
  • impianti di produzione energia da fonti rinnovabili (con particolare riguardo agli impianti eolici e fotovoltaici);
  • i requisiti dell’edilizia rurale;
  • gli interventi nei tessuti storici con approfondimenti su criteri e tecniche di intervento.

In questa parte rientrano gli elementi di nomenclatura già consolidati dalla circolare regionale 45/REC, l’applicazione della L.R. n.6 del 2008 (Disposizioni in materia di architettura sostenibile e di bioedilizia) e delle indicazioni contenute nel Piano Territoriale Provinciale Generale (PTPG, v. in particolare art. 22 delle Norme di Attuazione).

La terza parte articola le procedure in:

  • atti propedeutici al rilascio del titolo edilizio;
  • gestione e controllo della fase di cantiere;
  • certificazione edilizia conseguente agli interventi.

Gli Allegati

Gli allegati contengono due tipi di elaborazioni: i Riferimenti normativi e le Sezioni di approfondimento.

I Riferimenti normativi, accessibili anche da ogni singolo punto, costituiscono un ausilio che inquadra i contenuti del tema affrontato all’interno della legislazione nazionale e regionale, e riporta le circolari di riferimento. I riferimenti normativi sono aggiornati al 31.12.2012.

Le sezioni di approfondimento, articolate in “Schede tecniche” e “Buone pratiche”, offrono soprattutto elementi utili a definire le parti del REC volte ad indirizzare l’attività costruttiva verso la più ampia diffusione degli interventi di “edilizia sostenibile, architettura sostenibile e di bioedilizia”, come definiti dall’art.2 della L.R. 06/2008.

Ma al di là della doverosa applicazione della legge, l’idea è quella che alle norme regolamentari si affianchi sempre più una cultura tecnica ed operativa aggiornata, che utilizzando le indicazioni emergenti da altri documenti e soprattutto le lezioni delle buone pratiche, innalzi e diffonda una più elevata qualità degli interventi edilizi, e permetta un più agevole coordinamento con la prevista procedura di certificazione di sostenibilità [1].

In particolare il principio di sostenibilità viene sviluppato in ventuno schede tecniche riferite sia ai temi a carattere prescrittivo (Requisiti qualitativi degli edifici, punti 29 e 30 relativi al ciclo dell’acqua e al risparmio energetico) sia a criteri e parametri derivanti dall’assumere i principi della bioedilizia come pratica del buon costruire.

È stata inoltre inserita una scheda tecnica relativa ai sottotetti volta ad illustrare con schemi specifiche modalità applicative dei REC

Note

[1]Art 9 L.R. 06/2008 - DGR 133 de 5/3/2010 - Protocollo Itaca Regione Lazio