Dal 20/07/99 con la pubblicazione della Deliberazione della Giunta Regionale del Lazio n. 3107/99 “Direttive per l’esercizio delle funzioni delegate con Legge Regionale n. 4/99 (“Adozione delle prescrizioni di massima e di polizia forestale di cui al R.D.L. n. 3267/23”), le Amministrazioni Provinciali hanno acquisito la competenza per la gestione dei procedimenti autorizzativi relativi ad interventi di natura agro-forestale nel territorio provinciale sottoposto a vincolo idrogeologico, ai sensi del R.D.L. n. 3267/23.
Con l’entrata in vigore della L.R. n. 39 del 28/10/2002 (Norme in materia di gestione forestale) e del Regolamento Regionale n. 7 del 18 aprile 2005. si è ampliato il ruolo delle province, estendendo l’ambito di applicazione della norma anche ad aree forestali non sottoposte al Vincolo Idrogeologico.
La competenza delle Province in materia agro–forestale si applica ad una vasta gamma di interventi, che comprendono operazioni di potatura, tagli intercalari, utilizzazioni boschive (tagli di fine turno dei boschi cedui e delle fustaie per superfici superiori a tre ettari), e lavori di miglioramento fondiario.
L’obiettivo che questa Amministrazione si prefigge di raggiungere è di pervenire ad una gestione razionale e consapevole delle risorse agro–forestali, in cui qualsiasi utilizzazione, prelievo, sfruttamento, avvengano in situazioni di garanzia di una rigenerazione naturale delle risorse alle quali si è attinto, di rispetto della funzionalità e della complessità degli ecosistemi, del soddisfacimento delle attese sociali ed economiche sia delle generazioni presenti, sia delle generazioni future.
Affinché ciò si realizzi, è necessario ed opportuno incentivare, in linea con gli indirizzi della Regione Lazio (L.R. n. 39/2002), la gestione boschiva verso forme di razionale governo del patrimonio forestale, mediante la redazione di strumenti di pianificazione quali piani di gestione ed assestamento forestale.