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64. Interventi sull’edilizia storica: finalità e criteri co

Il presente capo (interventi sull’edilizia storica) disciplina gli interventi di manutenzione e restauro degli immobili interni agli insediamenti storici, limitatamente alle superfici esterne delle quinte di edifici, ed ai manufatti diversi che presentino interesse paesaggistico, storico-documentale, architettonico-stilistico e/o ornamentale-scultoreo.

Appartengono all’insediamento storico:

  1. gli immobili ricadenti all’interno della zona omogenea A, come perimetrata dal piano urbanistico comunale ovvero all’interno del perimetro dei “centri e nuclei storici” come definiti dal Piano Territoriale Paesaggistico Regionale;
  2. gli immobili la cui esecuzione risalga ad oltre settanta anni, ivi comprese le testimonianza dell’edilizia rurale tradizionale.

Per manufatti diversi, qualora rispondenti agli interessi culturali e paesaggistici, devono intendersi:

  1. ruderi e/o relitti di strutture edilizie che interessino l’archeologia antica e medievale;
  2. i muri di cinta qualora possiedano interesse storico-documentale o architettonico;
  3. fontane e/o mostre d’acqua monumentali o d’interesse documentale;
  4. memorie ai Caduti nelle Guerre o riguardanti qualsiasi altro evento storico e/o persona fisica;
  5. edicole cimiteriali e tombe monumentali edificate entro il 1945 ovvero appartenenti ad opera d’autore non più vivente e la cui esecuzione risalga ad oltre settanta anni;
  6. iscrizioni, lapidi ed edicole sacre ed ogni altra testimonianza documentale e/o ornamentale, anche relitta, esposta o meno alla pubblica vista incorporata ovvero sovrapposta alle quinte edilizie.

Il Regolamento Edilizio, negli insediamenti storici, indirizza gli interventi a:

  • rendere riconoscibile l’insediamento storico, in quanto autentica testimonianza di storia e cultura dei luoghi, evitando che gli interventi manutentivi alterino e falsifichino i valori materiali e formali in essi stratificati, tutelandone invece le componenti del paesaggio tradizionale in quanto specifico valore di identità culturale delle comunità insediate;
  • coordinare gli interventi manutentivi e di restauro, in modo da tutelare la percezione unitaria e bilanciata del paesaggio dell’insediamento storico. comprendente sia le emergenze monumentali che i tessuti dell’edilizia minore che ne costituisce il quadro ambientale di contorno;
  • valorizzare le espressioni formali legate all’evoluzione storica dell’insediamento, in quanto testimonianze della cultura architettonica ed urbana del tempo, anche quando esse convivano in forme stratificate all’interno di un medesimo palinsesto edilizio;
  • conservare le caratteristiche materiali delle superfici che costituiscono autentica testimonianza di una civiltà del costruire del passato e della storia dei luoghi, anche di tipo antropologico e culturale, nonché favorire l’impiego di materiali e tecnologie della tradizione e così valorizzare il mercato del lavoro locale nelle sue componenti artigianali di maggiore qualità;
  • attenersi alla cultura teorica ed operativa del restauro, promuovendo la conservazione degli insediamenti storici secondo molteplici livelli di approfondimento in ragione dei valori storico-documentali e culturali depositati sulle quinte edilizie ed architettoniche.