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Impianti di illuminazione pubblica

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Regolamento punto 37

La normativa relativa agli impianti di illuminazione pubblica si compone di una normativa nazionale e internazionale tra cui si collocano principali norme per l’illuminazione stradale e urbana. In particolare è importante richiamare la Norma UNI 10819 che regolamenta i flussi luminosi durante la notte e che prescrive i requisiti degli impianti di illuminazione esterna, per la limitazione della dispersione verso l’alto del flusso luminoso proveniente da sorgenti di luce artificiale. La norma si applica solo agli impianti di nuova realizzazione.

Nel Lazio il tema del risparmio energetico è regolato dalla legge regionale (L.R. 23/2000) contiene le misure per la riduzione dei consumi energetici e dell’inquinamento luminoso provocato dagli impianti di illuminazione esterna.

Pertanto il progetto illuminotecnico dovrà rispettare le indicazioni contenute nella legge e nei regolamenti attuativi dove sono riportate le “Disposizioni tecniche per la progettazione, la realizzazione e la conduzione di impianti di illuminazione pubblica e privata” compreso l’elenco degli elaborati necessari alle approvazioni.

I criteri principali per la progettazione di impianti di illuminazione pubblica riguardano quindi il problema dell’efficienza energetica.

Nel settembre 2010 sono state pubblicate dall’ENEA le linee guida contenenti i fondamentali per una gestione efficiente degli impianti di pubblica illuminazione. Nella presentazione delle stesse si può leggere: “Le Linee Guida rappresentano e si propongono ai Comuni italiani quale strumento di supporto metodologico e cognitivo ai fini dell’avvio di processi di efficientamento energetico degli impianti di pubblica illuminazione”.

Ridurre l’illuminazione al solo dato tecnico però rischia di far dimenticare che il progetto di illuminazione di uno spazio pubblico rappresenta oggi una scelta culturale che permette di integrare storia civile e religiosa, ambiente geografico ed umano, nuove esigenze sociali ed economiche. Pertanto la scelta “se e come” illuminare dovrà essere determinata da precise scelte di indirizzo generale sulla gestione degli spazi pubblici e valutata con tecnici esperti e di maturata esperienza e qualità.

Anche per questo in ambiente urbano spesso si ricorre all’utilizzo di impianti mirati a sottolineare alcune emergenze architettoniche quali edifici pubblici o religiosi di particolare valore architettonico.

Anche in questo caso dovranno essere privilegiati sistemi di illuminazione dall’alto verso il basso. Nel caso in cui ciò non risulti possibile e per soggetti di particolare e comprovato valore architettonico, si potrà prevedere una illuminazione “dal basso”. In questo caso i fasci di luce devono rimanere al di sotto del bordo superiore della superficie da illuminare e, comunque, entro il perimetro degli stessi provvedendo allo spegnimento parziale o totale, o alla diminuzione di potenza impiegata entro l’arco della giornata.

Elaborati di progetto

Oltre agli elaborati previsti dalla legge il progetto dovrà fornire tutte le indicazioni necessarie a valutarne le caratteristiche estetiche e di impatto sull’ambiente. In particolare gli elaborati (relazione e grafici) dovranno riportare e illustrare:

  • il rilievo degli impianti di illuminazione esistenti;
  • la proprietà degli impianti cui si allaccia il nuovo impianto (Enel, Comune, altri);
  • alimentazioni, potenze elettriche impegnate, tipo di distribuzione elettrica;
  • i modelli di sostegni, gli apparecchi di illuminazione e il tipo delle installazioni: a palo, a sospensione, a parete;
  • le lampade impiegate: potenza, rendimento, tonalità di colore, resa dei colori;
  • gli illuminamenti presenti sulle varie tipologie di strade, piazze, prospetti, ecc.;
  • la presenza di eventuali disuniformità dell’illuminazione, di abbagliamenti molesti, di inquinamenti luminosi evidenti in ambito pubblico e privato;
  • le interferenze dell’illuminazione commerciale e/o sportiva e gli accorgimenti per evitare il disturbo visivo.

In ogni caso tutti gli interventi che vengono eseguiti, anche se frazionati nel tempo e di piccola entità dimensionale, dovranno seguire una logica e risultare armonizzati con le scelte urbanistiche generali riguardo lo spazio pubblico. In particolare il progetto dovrà permettere di valutare l’effettivo impatto ambientale dell’evento illuminotecnico, sia durante la notte che durante il giorno, studiando e documentando accuratamente:

  • intensità luminosa complessiva e puntuale,
  • resa cromatica,
  • effetti d’ombra,
  • impatto visivo degli oggetti.

Dovranno essere evitate intensità luminose eccessive, forzature ad effetto, rese cromatiche incoerenti con le tipologie dei materiali del sito che possono entrare in contrasto con il paesaggio considerato come unità di parti naturali ed edificate.

Ogni progetto di illuminazione pubblica dovrà contenere indicazioni relative al risparmio energetico con la scelta di strategie che possono riguardare:

  • la parzializzazione degli impianti (lo spegnimento di un certo numero di punti luce rispetto al totale, a rotazione e a orari prestabiliti);
  • la sostituzione delle lampade esistenti con altre più efficienti;
  • la realizzazione di interventi “a monte” attraverso sistemi centralizzati o flessibili che intervengono sulla stabilizzazione;
  • regolazione di flusso e potenza delle lampade, per esempio attraverso l’introduzione di servizi di accensione e spegnimento differenziati in base alle esigenze o l’uso di software che permettono di controllare e gestire in maniera intelligente i singoli punti luce.

Il Piano Regolatore dell’Illuminazione Comunale (PRIC)

Al fine di individuare un progetto integrato dell’illuminazione pubblica sul territorio comunale è stato individuato lo strumento del Piano Regolatore dell’Illuminazione Comunale (PRIC). Il PRIC è redatto dalle amministrazioni comunali per quantificare e controllare gli impianti esistenti sul territorio comunale, e per disciplinare le nuove installazioni, anche in relazione ai tempi e alle modalità di adeguamento, manutenzione o sostituzione di quelle esistenti.

Il Piano della Luce è in grado di integrarsi con altri strumenti di piano (il Piano Regolatore Generale, il Piano Particolareggiato e i Piani di Recupero, il Piano Urbano del Traffico, il Piano del Colore, il Piano del Rumore e il Piano Energetico).

Il PRIC deve essere redatto dal Comune indipendentemente dallo stato di proprietà dell’impianto di illuminazione pubblica. In caso di piena proprietà il Comune può direttamente usufruire dei benefici indotti e cioè risparmio energetico, manutentivo e conseguentemente con un vantaggio economico.

Il PRIC si compone di:

  • una parte analitica: in cui elaborare un quadro conoscitivo generale che permetta di individuare le criticità più evidenti e di conseguenza determinare le priorità di intervento. Tale parte prevede rilievo e analisi dell’illuminazione esistente; classificazione di differenti aree urbane; classificazione di elementi urbani di particolare significato (monumenti, chiese, piazze…) anche in rapporto alle zone adiacenti;
  • una parte progettuale: che dopo l’elaborazione degli studi di fattibilità delle varie opere impiantistiche, proceda con la progettazione ai vari livelli secondo quanto previsto dalla normativa, la pianificazione degli interventi da effettuare nelle diverse aree, la progettazione illuminotecnica per l’attuazione degli interventi, le indicazioni tecniche riguardo gli apparecchi che possono essere installati;
  • una parte gestionale: che ha come obiettivo prioritario l’esecuzione pianificata delle soluzioni progettuali adottate, la definizione di procedure operative di esercizio e di manutenzione che mediante idonee tecnologie, tendano a ridurre al minimo l’incidenza dei consumi energetici mantenendo la qualità illuminotecnica garantita nel rispetto dei requisiti definiti dalla normativa e dai risultati attesi della parte progettuale.