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Parcheggi pubblici a raso

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Regolamento punto 37

I parcheggi pubblici a raso sono aree limitrofe, di margine e complanari alla sede stradale vera e propria, destinate alla sosta o al parcheggio dei veicoli.

Il progetto dei parcheggi pubblici, i vincoli normativi e le prescrizioni, deve rispettare le prescrizioni e indicazioni del Codice della Strada e le normative ad esso connesse e costituiscono un tema prettamente di progettazione delle infrastrutture stradali. In base al livello funzionale nel rapporto con il contesto urbano e con la circolazione stradale, i parcheggi si possono suddividere in tre categorie:

  • parcheggi terminali, utilizzati per soste molto lunghe (a servizio della residenza, degli uffici, dei poli commerciali, turistici e culturali);
  • parcheggi scambiatori collocati ai margini del centro urbano, costituiscono i nodi di scambio all’interno del tessuto urbano (terminal metropolitana, ferrovia, autobus, aeroporto, porto, ecc.);
  • parcheggi a rotazione, destinati agli utenti che compiono brevi soste, sia all’interno dell’area urbana storicizzata, sia in presenza di attività di servizio quali quelle commerciali, culturali, terziarie.

Molte esperienze in diversi paesi europei dimostrano però come sarebbe riduttivo vedere i parcheggi pubblici o pertinenziali a raso semplicemente come uno standard o un tema funzionale legato alla strada. In ambito urbano i parcheggi pubblici troppo spesso sono relegati in spazi di risulta e divengono luoghi difficilmente accessibili, sottoutilizzati o luoghi poco sicuri.

È auspicabile in questo senso la realizzazione di aree utilizzabili in diverse maniere nell’arco della settimana o occasionalmente. A questo scopo si potrà prevedere un disegno delle pavimentazioni e delle connessioni con gli spazi limitrofi tale da permettere lo svolgimento di attività diverse durante le ore del giorno o appunto durante la settimana (per esempio lo svolgimento di attività mercatali o ludico sportive nei giorni festivi e di minor uso dei parcheggi).


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Il parcheggio di Flamingstrasse a Berlino dello studio Kiefer, l’area può essere utilizzata come playground anche se gli stalli sono parzialmente occupati dalle autovetture. Le variazioni cromatiche superficiali del parcheggio


I parcheggi pubblici a raso si trovano sulla sede stradale o in piazzali di sosta e si possono suddividere nelle seguenti tipologie.

Sulla sede stradale con:

  • corsie di sosta sulla carreggiata stessa, con stazionamento dei veicoli in file parallele al traffico;
  • banchine di sosta in rientranza ai marciapiedi, con veicoli in fila secondo la direzione del traffico;
  • zone laterali di sosta dove i veicoli sono posti ortogonalmente o in modo inclinato rispetto al traffico.

Nei piazzali con:

  • spazi per la sosta suddivisi in stalli;
  • corselli per la distribuzione

All’interno del parcheggio, la disposizione degli stalli rispetto alle corsie di percorrenza può essere segnalata in vari modi:

  • cambiamento della natura della pavimentazione (drenante e non drenante);
  • cambiamento cromatico del materiale di pavimentazione;
  • indicazione del perimetro degli stalli per il parcheggio (tramite uso di materiali diversi o verniciatura)

La pavimentazione delle strade di accesso al parcheggio dovrà essere realizzata in materiali alternativi al semplice asfalto in modo da permettere la possibilità di composizioni cromatiche e di materiali tali da poter dare una valenza architettonica alla struttura interna al parcheggio.

I materiali alternativi si possono identificare in:

  • gettate di cemento grezzo o colorato;
  • blocchetti di cemento prefabbricati di vario colore;
  • autobloccanti in cemento;
  • pietra a spacco, ciottoli di fiume, ghiaia;
  • mattoni gelivi;
  • pavimentazioni naturali in erba o in terreno drenante (vedi capitolo specifico).

Nelle aree destinate a parcheggio saranno previste alberature e aree verdi che garantiscano ombreggiamento e permettano una migliore mitigazione ambientale delle superfici più ampie. Le alberature dovranno essere disposte opportunamente in maniera da fornire ombra sugli stalli (sia come elementi singoli che in filari), avere caratteristiche di resistenza, necessitare di bassa manutenzione. Il progetto del verde dovrà tener conto della facilità di manutenzione delle piantumazioni messe a dimora e dovrà escludere l’uso di specie arboree e arbustive ritenute tossiche o dannose sia per le persone che per le automobili (presenza di resine o caduta di frutti).

Inoltre si potrà prevedere di individuare aree ombreggiate con l’inserimento di eventuali strutture artificiali e considerare la possibilità di una integrazione con sistemi di produzione di energia (tettoie fotovoltaiche). Le indicazioni saranno specifiche a seconda delle condizioni ambientali e la posizione rispetto alla struttura urbana.

Le alberature dovranno inoltre essere collocate in maniera da non essere danneggiate dalle autovetture durante le manovre e alla base dovranno avere una sufficiente area permeabile meglio se riempita con corteccia di pino o simili e una opportuna struttura di protezione onde evitare il calpestio e gli urti. Si potrà prevedere l’inserimento di essenze capaci di filtrare gas inquinanti provenienti dagli scarichi delle auto. Le caratteristiche di tali essenze saranno individuate all’interno di una specifica relazione specialistica.

Pavimentazioni drenanti e recupero delle acque meteoriche

Le superfici pavimentate inoltre dovranno garantire il recupero delle acque piovane. A tale scopo si potrà prevedere la realizzazione di parti di pavimentazione realizzate con tecnologie drenanti. La soluzione dei prati armati per le aree a parcheggio è la migliore dal punto di vista ambientale, poiché non modifica le caratteristiche di permeabilità del suolo. L’intervento consiste nel coprire la superficie naturale del terreno con strati drenanti e una pavimentazione ad elementi prefabbricati di forma alveolare, in materiale plastico riciclato, in cui la cotica erbosa, rimanendo alcuni millimetri al di sotto del limite superiore delle pareti della pavimentazione, viene protetta da qualsiasi tipo di schiacciamento o sollecitazione. Si potranno prevedere canali o pozzi di raccolta come già indicato nel presente regolamento e di seguito richiamato per il punto specifico dei parcheggi.

Ai margini delle aree a parcheggio e delle aree a verde è raccomandata la realizzazione un reticolo di raccolta delle acque meteoriche costituito da fossetti a sezione trapezia rinverditi, con inserite nel percorso idraulico delle piccole soglie: in tal modo è possibile contenere temporaneamente le acque di pioggia (garantendo un effetto di ritenzione idraulica e di laminazione dei picchi) che poi in parte infiltrano nel sottosuolo (a seconda della permeabilità del terreno) e in parte vengono convogliate verso l’uscita e fatte affluire alla fognatura meteorica per evitare il rischio di un allagamento superficiale. Tali sistemi contribuiscono anche ad un miglioramento della qualità delle acque: le acque di prima pioggia vengono infatti infiltrate nel terreno e depurate prima che raggiungano la falda, mentre le acque di seconda pioggia vengono scaricate.


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Aree di recupero di acque meteoriche in un parcheggio a Lione in Francia


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Il progetto di parchi parcheggio per Bordeaux in Francia curati dal paesaggista francese Michel Desvigne


Si segnala tuttavia che visto il livello di inquinamento delle acque recuperate dalla strada o dai piazzali di parcheggio in diversi paesi europei e del nord America si sta tentando di realizzare aree che collaborino ad aumentarne il livello di sostenibilità ambientale. Tali sperimentazioni potranno essere eventualmente introdotte all’interno di progetti pilota. In particolare si segnala la possibilità di introdurre aree di infiltrazione di acque denominate rain gardens. Si tratta di aree opportunamente progettate per il recupero e la depurazione delle acque meteoriche al fine di renderle riutilizzabili per usi compatibili (irrigazione, pulizia in ambiente urbano, alimentazione reti antincendio etc.).

I rain gardens sono piccoli spazi che contribuiscono, attraverso l’uso di piantumazioni specifiche, al miglioramento dell’inquinamento delle acque urbane, in quanto riescono a filtrare gli inquinanti (benzina, oli, idrocarburi, metalli pesanti) spesso presenti sulle superfici a parcheggio, migliorando la qualità dell’acqua che ritorna alla falda.


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Esempi di pavimentazioni permeabili, tratto da “Linee guida per la gestione sostenibile delle acque meteoriche”, Provincia autonoma di Bolzano – Alto Adige