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Spazi pedonali

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Regolamento punto 35

Questa sezione vuole fornire indicazioni di ordine generale per la progettazione di spazi pubblici. Vista la genericità del tema e allo stesso tempo l’importanza che lo spazio pubblico ha per definizione nelle strategie dell’amministrazione, nella gestione e nella progettazione dello spazio urbano, e le ricadute di queste scelte per la qualità della vita dei cittadini, si vogliono qui richiamare prima di dare specifiche indicazioni alcuni elementi generali.

Spazio pubblico è un concetto dai confini labili che rimanda con la memoria allo spazio pedonale della piazza nel tessuto storico. In molti centri urbani questa condizione permane, tuttavia è vero anche che oggi lo spazio pubblico non può essere definito in maniera univoca e pertanto è necessario individuare diverse condizioni all’interno delle quali far ricadere questo concetto.

Un primo dato di questa catalogazione è che si riferisce a spazi aperti accessibili a tutti, luoghi dove ciascuno è libero di transitare, sostare, incontrarsi con altri cittadini. Si tratta di spazi caratterizzati da usi collettivi in cui è favorito il confronto e lo scambio tra le persone.

Sempre di più gli spazi pubblici sono caratterizzati da una complessità di interazioni tra soggetti diversi che ne favoriscono usi differenti. Intensità di uso e possibilità di usi differenziati nello spazio e nel tempo sono oggi caratteristiche fondamentali dello spazio pubblico che:

  • deve interagire con lo spazio privato attraverso confini labili e usi comuni (il bar nel parco e il giornalaio sulla piazza, il ristorante con i tavoli all’aperto, i negozi che si affacciano sulla strada / piazza);
  • deve integrare attraverso il progetto e le politiche di gestione le diverse forme di spazio pubblico eliminando separazioni funzionali: giardino, piazza, spazi di pertinenza di servizi pubblici (la biblioteca, il centro civico, lo spazio sportivo, possono suggerire nuove unità e usi);
  • deve favorire le attività pubbliche o di interesse pubblico e quindi non può essere univocamente definito dal punto di vista funzionale attraverso arredi e attrezzature che ne limitino gli usi (panchine, arredi fissi, forme architettoniche fortemente caratterizzate);
  • deve integrare spazi naturali e spazi artificiali (sostenibilità, mitigazione climatica, permeabilità dei terreni).

Per poter definire la qualità degli spazi pubblici è necessario che soddisfino alcuni requisiti generali che possono essere sinteticamente elencati.

Accessibilità e connettività

L’accessibilità degli spazi pubblici è definita dalla normativa contenuta nel D.P.R. 503/96 e nel D.M. 236/89. Spesso però le normative individuano requisiti minimi e pertanto gran parte della loro interpretazione deve poter tradurre in qualità urbana prescrizioni meramente quantitative. L’accessibilità deve essere estesa dalla scala urbana a quella del dettaglio, dall’interazione tra spazi all’interazione tra materiali. In questo senso:

  • Lo spazio pubblico deve essere accessibile in quanto parte di una rete di luoghi pubblici della struttura urbana e non come luogo “specializzato” e separato. Lo spazio pubblico è parte di una rete di percorsi, piazze, giardini, edifici a vocazione pubblica che ne garantiscano la vitalità nelle diverse ore del giorno.
  • Lo spazio pubblico connette i luoghi della città in quanto li rende accessibili.
  • Lo spazio pubblico deve poter interagire con gli spazi privati e integrarsi con gli spazi di pertinenza di edifici sia pubblici che privati in cui si possano svolgere comunque attività rivolte alla socialità delle persone e allo svolgimento di attività in comune.
  • Lo spazio pubblico deve essere facilmente accessibile a tutti senza differenze di genere e di età. Dovranno quindi essere evitate soluzioni che limitino al massimo la presenza di ostacoli o dislivelli difficilmente superabili. Ove necessario dovranno essere previste le migliori soluzioni architettoniche in continuità con la struttura generale dello spazio progettato. A titolo di esempio i necessari dispositivi per favorire l’accessibilità a persone diversamente abili dovranno essere integrati nelle soluzioni progettuali generali evitando l’introduzione di dispositivi specifici.

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Accessibilità e connettività: il nuovo sistema degli spazi pubblici di Bogotà prevede un sistema di percorsi che riconnettono le zone interne delle favelas con le aree centrali.


Flessibilità e facilità di uso

È necessario favorire usi diversi nello spazio e nel tempo evitando la specializzazione dei luoghi. A questo proposito il progetto deve poter favorire l’interazione tra ambiti diversi e permettere una differenziazione degli usi e delle attività che vi si potranno svolgere. Si dovrà per quanto possibile prevedere usi temporanei e attività pubbliche o di interesse pubblico: manifestazioni culturali, mercati, attività ludiche etc.

Dovranno essere evitate il più possibile configurazioni degli spazi, disposizioni delle alberature e degli arredi (panchine, fontane, elementi artistici) tali da limitare la flessibilità d’uso auspicata.

Particolare attenzione dovrà essere posta all’utilizzo di materiali durabili facilmente gestibili e manutenibili e che permettano di favorire l’uso differenziato dei luoghi.


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La nuova piazza dei Teatri di Reggio Emilia, la scelta di una pavimentazione continua e la realizzazione di una fontana a scomparsa permettono usi variabili della piazza.


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I playground realizzati da Aldo Van Eyck nel periodo in cui lavorava come architetto per il comune di Amsterdam (più di 700 realizzazioni tra il 1947 e il 1978) rappresentano un esempio di spazi pubblici che integrano gioco, tempo libero e spazio urbano. Si tratta di luoghi recuperati al traffico delle strade o all’abbandono, sono facilmente gestibili, realizzati con mezzi estremamente economici.


Gestione e manutenzione

Nel processo di progettazione dovranno essere particolarmente approfonditi gli aspetti della durabilità e della facilità di manutenzione, dei materiali impiegati e di gestione degli spazi attraverso l’integrazione tra diversi attori che in questi spazi interagiscono. La gestione può comprendere processi di integrazione di attività private (esercizi commerciali rivolti al pubblico quali bar, ristoranti, librerie, giornalai) che rendano gli spazi vitali e che collaborino agli aspetti di manutenzione della qualità ambientale dei luoghi. Dovranno essere favorite tutte le attività di coinvolgimento dei cittadini e di sviluppo del senso civico sia nella fase di progettazione e di individuazione delle caratteristiche che lo spazio dovrà avere per rispondere ai bisogni delle persone che in quelle di ordinaria gestione. A titolo esemplificativo si può menzionare la creazione di: giardini condivisi, elementi di design dedicati (quali cestini per la raccolta differenziata o simili), strutture di interazione (padiglioni per attività di associazioni), aree ludiche e centri anziani. Tutte le attività dovranno partecipare allo spazio pubblico integrandosi.


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Il recupero delle sponde del Rodano a Lione prevede una interazione tra aree pubbliche e attività private che permette forme comuni di gestione e manutenzione oltre a garantire la sicurezza degli spazi grazie alla presenza di persone nei luoghi pubblici.


Vivibilità e Sicurezza

Spesso il problema della sicurezza negli spazi pubblici porta a soluzioni di controllo dei luoghi attraverso dispositivi che impediscono la vivibilità stessa degli spazi. È il caso ad esempio di recinzioni di giardini urbani, del verde di vicinato, delle piazze.

Lo spazio pubblico deve essere attrattore di funzioni comuni e fare in modo di offrire gli spazi per attivare spontaneamente interazioni sociali, culturali ed economiche.

Un buon grado di vivibilità e interazione sociale garantirà la sicurezza dei luoghi attraverso l’uso diffuso e condiviso: il più efficace ed efficiente controllo sociale è quello che deriva dall’unione dello spazio pubblico dal corpo edilizio e urbano della città.

La sicurezza non è garantita dalla chiusura dello spazio durante le ore notturne, potrà essere ad esempio adottato un sistema di illuminazione differenziato a seconda dei luoghi e degli usi principali immaginati lasciando, però, “spazi tecnologici” di modifica dell’assetto illuminotecnico in modo da poterlo implementare nel caso di diverse necessità momentanee.

Ma il tema della sicurezza riguarda anche la normale e quotidiana convivenza tra persone, veicoli a motore, altri utenti degli spazi aperti. A tale scopo si dovranno prevedere forme di continuità degli spazi che mirino a tutelare pedoni e ciclisti realizzando forme di dissuasione del traffico non mirate a separare nettamente gli spazi, ma a fluidificare lo scorrimento delle auto e a limitarne la velocità. Negli ultimi anni, ad esempio, il Ministero dei LL.PP. Ha introdotto nuove norme per la regolazione del traffico che permettono di realizzare Isole Ambientali in cui convivono auto e pedoni che, ove possibile, si riappropriano della strada come luogo pubblico e di gioco.


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Isole ambientali, un nuovo modo di vivere la strada. Fonte: Comune di Trento – Servizio Reti. Progetto Isole Ambientali.


Relazione naturale-artificiale

Lo spazio pubblico potrà presentare diversi gradi di integrazione di elementi naturali e artificiali, a partire dai parchi e giardini, caratterizzati da una permeabilità dei suoli prossima al 100%, fino ad arrivare a strade e piazze urbane che hanno caratteristiche prevalentemente di spazi minerali.

Tuttavia sempre più la compresenza tra aree urbanizzate e aree naturali impone da un lato di prevedere progetti che ridefiniscano i margini delle aree abitate integrando natura e artificio e dall’altro che garantiscano la continuità dei sistemi naturali all’interno dei centri abitati.

Per il dettaglio delle relative caratteristiche si rimanda alle schede specifiche. Per quanto attiene alle prescrizioni generali si può prevedere che il progetto porga particolare attenzione:

  • all’inserimento di essenze compatibili con i luoghi nel rispetto della biodiversità dell’ambiente;
  • alla manutenzione e alla gestione dei cicli di potature;
  • alla permeabilità dei suoli e alle tecniche di filtraggio depurazione e riuso delle acque meteoriche;
  • agli impianti tecnologici per l’illuminazione e l’irrigazione delle aree;
  • alle interazioni tra suoli diversi (terreno naturale – pavimentazione) e alla durabilità delle soluzioni scelte.

Disposizioni tecnico progettuali generali

In tutti gli spazi aperti al pubblico, siano essi piazze, percorsi su strade con marciapiedi, giardini o parchi le specifiche morfologiche, tecniche e dimensionali relative ai temi dell’accessibilità sono normate dal D.P.R. 503/96 e dal D.M. 236/89. A tali leggi è necessario pertanto fare riferimento, ferme restando le norme di buona progettazione per un’utenza allargata.

Spazi Pubblici: Percorsi e pavimentazioni

Molto spesso le pavimentazioni prevedono l’interazione di diverse modalità d’uso e pertanto anche in aree pedonali è buona regola presumere il passaggio di autoveicoli (per esempio per emergenza o scarico merci).

Gli spessori della pavimentazione dipendono dalle caratteristiche dei materiali scelti dai progettisti nel rispetto delle indicazioni e delle prescrizioni su materiali specifici.

Dovranno inoltre avere caratteristiche morfologiche tali da consentire il facile deflusso delle acque e la loro raccolta in apposite caditoie al fine di convogliarle nella rete fognaria o di prevederne l’eventuale recupero e riutilizzo.

Le scelte relative a modalità di realizzazione di aree pavimentate o di sentieri e percorsi varia a seconda delle tipologie di spazi da realizzare. Le caratteristiche fondamentali da tenere in considerazione sono:

  • grado di accessibilità pedonale e carrabile;
  • permeabilità delle pavimentazioni;
  • selezione di materiali durabili;
  • semplicità di gestione e manutenzione dei materiali;

Attrezzature e arredi

Gli arredi dovranno essere integrati nel disegno dello spazio pubblico prevedendo la possibilità degli usi differenziati degli spazi e la possibilità di trasformazione temporanea degli stessi.

La progettazione degli arredi dovrà definire la forma i materiali e le dimensioni dei diversi elementi previsti e delle attrezzature necessarie. In particolare:

  • Panchine, sedute, cestini portarifiuti (suddivisi per tipologia di rifiuti per la raccolta differenziata), fioriere ed eventuali strutture di separazione. Dovranno essere realizzati con materiali durevoli nel rispetto del comfort degli utenti;
  • Aree di gioco dei bambini. Dovranno essere rispettate le normative europee vigenti e i requisiti generali di sicurezza, particolare attenzione potrà essere posta alla varietà dei giochi in relazione a diverse fasce di età e funzioni psico-motorie e pedagogiche;
  • Fontane ornamentali, con apposito impianto di riciclo dell’acqua e beverini collegati alla rete dell’acqua potabile;
  • Cigliature e pavimentazioni dovranno indicare caratteristiche di durevolezza dei materiali e compatibilità con gli usi previsti (aree carrabili, aree confinanti con aree a verde, aree che prevedono attività di mercato etc.);
  • Grate di aerazione di eventuali strutture nel sottosuolo o per raccolta delle acque, utilizzati nei calpestii, debbono avere maglie con vuoti non attraversabili da una sfera di diametro uguale o superiore a 2 cm;

Aree Verdi in ambiente urbano

In Agenda 21 e nella Carta di Aalborg è esplicitamente auspicata la diffusione del verde urbano in quanto elemento di grande importanza ai fini del miglioramento della qualità della vita nelle città. È però necessaria una valutazione attenta di alcune delle sue caratteristiche, al fine di migliorare la sua diffusione e di favorire le modalità della sua gestione.

Negli spazi pedonali a forte valenza urbana è auspicabile l’inserimento aree piantumate con valenza prevalentemente estetica e di arredo, ma anche in funzione del miglioramento della qualità ambientale e, ove necessario e possibile, della garanzia della continuità dei sistemi ecologici.